sanremo2023
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Ed eccoci qui. Anche stavolta a fare il resoconto di una maratona sanremese che ha coinvolto milioni di telespettatori, pronti ad ascoltare, giudicare, criticare. Perché sì, che dir si voglia, la settimana di Sanremo resta uno tra gli eventi più attesi dell’anno. Il Festival di Sanremo è musica, spettacolo, moda, storia: specchio della società e del costume contemporaneo. Con l’umiltà di essere una piccola voce in mezzo a tanti, un personale recap di questa importante kermesse ormai giunta al termine.

Aprono la scena due elegantissimi Amadeus e Morandi: ironici, carismatici, professionali. Promossi a pieni voti per i look sempre impeccabili e per la verve con cui hanno presentato tutte le giornate del Festival. Ammetto di essere partita prevenuta anni fa sulla direzione di Amadeus ma, ad oggi, ricredermi sembra semplicemente inevitabile ed i numeri parlano chiaro. Ne apprezzo la gestione, le scelte, la dedizione. Di Morandi ho amato il rispetto che ha mostrato per quel palco che è parte fondamentale della sua carriera.

Sanremo si fa social

Da Millennials che vive a pieno l’era digitale, non posso che apprezzare il fatto che un Festival nato e cresciuto su un media quale la televisione, giunga sempre più nel mondo social ed entri a far parte della realtà dei giovani. Quest’anno più che mai grazie alla presenza della regina indiscussa del mondo social Chiara Ferragni. Spiritosa, solare, carismatica: ha gestito le emozioni al meglio e tante altre ne ha regalate. Ennesimo schiaffo morale a chi pensa che non meriti il successo che ha. Tv ed Instagram uniti grazie alle dirette, tanti selfie e poi la magia: in meno di 10 minuti più di 400k follower sul nuovo profilo di Ama, in sole cinque giornate raggiunge quasi 2 milioni di utenti.

Tutti pazzi per il Fantasanremo

Altro tassello fondamentale a cui vanno i meriti di aver reso sempre più social il Festival di Sanremo è l’ormai famosissimo FantaSanremo, il fantasy game basato sull’organizzazione e gestione di squadre virtuali composte da cinque tra gli artisti in gara, di cui un capitano. Il punteggio viene accumulato sulla base di azioni e avvenimenti che accadono durante le cinque giornate. L’edizione appena conclusa, vanta il raggiungimento di mezzo milione di squadre iscritte. Molti degli artisti in gara si sono prestati volentieri al gioco, il quale è arrivato persino a coinvolgere conduttore/direttore artistico. L’anno scorso l’artista che ha regalato più punti ai giocatori è stata Emma Marrone. Quest’anno, pare essere Sethu, seguito da Marco Mengoni. In attesa del risultato finale, da seguire per l’appunto, sui social.

Sanremo Fashion Week: la passerella dell’Ariston

Chiara Ferragni ha portato all’interno del festival non solo il suo mondo da imprenditrice digitale, ma anche quello della moda. Non lustrini e paillettes, ma abiti manifesto, abiti che raccontano, abiti che lanciano messaggi forti. Perché la moda è anche questo: espressione e denuncia della società. Insieme alle maison Dior e Schiaparelli ha dato parola alla figura e alla libertà della donna, troppo spesso ancora oggi ingabbiata tra gli stereotipi di genere.

Le pagelle con i look peggiori di questo Sanremo ed il canotta-gate

Beh, la canzone non ha riscosso sicuramente il successo sperato, ma di una cosa siamo tutti certi: Anna Oxa su un podio c’è comunque salita vincendo il premio come peggior look del Festival di Sanremo. Pensiero comune tra noi giovani abituati ormai ai look più eccentrici del fashion system, ma anche tra chi ha vissuto in prima persona gli anni d’oro di un’artista del calibro della Oxa, nota per il suo stile eclettico e trasformista. Perché dunque? Far parlare l’anima e non l’apparenza, così come celebra il suo brano. Una scelta voluta dunque? Sì. Discutibile? Anche.

Anna Oxa voto: 4

Sono cresciuta cantando Amici come prima, Vamos a bailar, A modo mio. OK. Un ritorno che tutti eravamo curiosi di vedere, io in primis. E con FURORE abbiamo atteso ed esordito. Certa che l’effetto Mercoledì colpirà anche Paola e Chiara e che il balletto diventerà virale in poco tempo, mi spiace bocciare il loro richiamo agli anni Duemila ed il trend Makeup Vampire Skin.

Paola & Chiara voto: 5

Passiamo brevemente al rinomato canotta-gate che ha come protagonista Leo Gassmann. In occasione della terza serata, l’artista si è presentato sul palco indossando una canotta bianca. La stylist in un post si è esplicitamente dissociata, affermando che il look prevedeva una giacca Givenchy la quale però violava la policy della rete poiché col marchio evidente e dunque non autorizzata all’uscita sul palco. Errori come questo, mi lasciano sinceramente perplessa, ma chi sono io per giudicare? E da semplice spettatrice, non posso che promuovere ugualmente il bellissimo e bravissimo Gassmann che anche in canotta stava più che bene. D’altronde, buon sangue non mente e come ha twittato il padre “un marchio di famiglia”.

Leo Gassmann voto: 7

I best look Sanremo 2023

Devo dire che quest’anno ho molto apprezzato i look di quasi tutti gli artisti in gara, dunque i miei complimenti vanno innanzitutto a coloro i quali lavorano dietro le quinte del settore: hair stylist, Mua, stylist. Tutto funziona meglio quando c’è un lavoro di squadra alle spalle.

Fatte le giuste premesse, regina indiscussa anche quest’anno Elodie, che nelle quattro giornate sale sul palco indossando brand quali Valentino, Gucci, Versace e The Attico. Semplicemente divina.

Promossa a pieni voti anche Levante che per ogni serata veste capi Etro.

Potrei sembrare di parte ma il mio voto pienamente positivo, anche per quanto riguarda l’outfit, va a Tananai che veste Gucci: elegante, classico, retrò.

Il percorso verso la vittoria di Mengoni viene accompagnato dalla maison Versace: il vincitore infatti sceglie di portare sul palco un look ispirato alle collezioni degli anni ’90. Un revival che ci ha decisamente conquistato.

La vittoria della musica

In occasione della prima serata, Benigni col suo monologo cita Fellini: La musica è pericolosa perché ti entra dentro. Ebbene sì, nonostante gusti, preferenze, classifiche e premi, Sanremo rappresenta un prezioso scrigno contenente parte del patrimonio della musica italiana. La vittoria più grande penso sia questo mix di talenti capace di emozionare attraverso note e parole. Un’occasione unica: come trovarsi su una giostra su cui vedi salirci sopra pilastri della musica italiana e le nuove generazioni che hanno ancora tanto da dare. La sicurezza e la padronanza da un lato, l’insicurezza ed il timore dall’altro e ancora chi l’Ariston l’ha già percorso e chi invece lo attraversa in punta di piedi per paura di non esserne all’altezza. Penso che ogni canzone presentata su quel palco ci abbia lasciato qualcosa e abbia avuto qualcosa da dire, quindi GRAZIE.